Vi sono essenzialmente due tipi di apparecchio acustico: i modelli intrauricolari “In-The-Ear” (ITE) e quelli retroauricolari o “Behind-The-Ear” (BTE).
Gli apparecchi retroauricolari sono disponibili in una vastissima gamma di colori: fra questi godono di particolare popolarità quelli che riproducono i toni della pelle, tuttavia vale la pena considerare anche i colori nel tono dei capelli, ideati per armonizzarsi con eleganza ed efficacia con quasi ogni tipo di capigliatura.
Presso la nostra sede a Cosenza vengono garantiti una serie di servizi mirati e di alta qualità:
Lo scopo della misurazione è quello di rilevare con precisione l’entità del deficit uditivo. Le due orecchie devono essere testate separatamente. I segnali (toni puri) vengono trasmessi tramite una cuffia in un ambiente insonorizzato. Il risultato è costituito dalla minima intensità che si riesce a sentire per un dato segnale.
Questo test viene eseguito per verificare la funzionalità dell'orecchio medio a livello della membrana timpanica e catena degli ossicini.
- Audiometria vocale:
Questo esame ci permette di rilevare la soglia di ricezione della voce e il grado di comprensione delle parole. L’esame può essere eseguito in cuffia o in campo libero.
Durante il 1° anno la risposta del bambino allo stimolo sonoro subisce delle rapide modificazioni, legate ad un meccanismo di apprendimento, come ad esempio, i riflessi condizionati. Con questo esame si valuta, appunto, la presenza o meno di tali riflessi evocati con giocattoli sonori tarati in frequenza ed intensità. L’esame deve essere effettuato da personale altamente qualificato con dimostrata esperienza nel settore pediatrico. Tale esame serve, inoltre, per la verifica della resa protesica.
E’ una misura soggettiva delle caratteristiche dell’acufene (intensità e frequenza).
- LDL (Loudness Disconfort Level):
Questo test ci indica il livello di tolleranza dei pazienti al suono.
Utilizzando i migliori marchi (Coselgi, Gnresound, Oticon, Phonak Starkey) offriamo soluzioni tecnologiche differenziate:
Sono i “vecchi” apparecchi tradizionali che agiscono con un sistema tradizionale di elaborazione del segnale che trasforma il suono (energia meccanica) in corrente elettrica: tramite il microfono captano il segnale in ingresso che viene amplificato e restituito in uscita in analogia con quello in entrata. Il risultato è che il suono (voce e rumore di fondo) all’uscita dell’apparecchio risulta più forte ma identico a quello in entrata (voce e rumore di fondo amplificati). La loro apparente semplicità si ottiene grazie ad un’assoluta qualità di componenti:
Sono apparecchi con amplificatori analogici (tradizionali) controllati da una sorgente esterna digitale (computer) che contengono un modulo di memoria, i cui dati vengono modificati mediante un computer. Sono apparecchi acustici che permettono all’audioprotesista di intervenire su più controlli per cui risultano molto più flessibili (di conseguenza meglio adattabili alle esigenze del paziente), rispetto agli apparecchi tradizionali.
I formidabili progressi delle tecnologie elettroniche hanno permesso la costruzione di apparecchi acustici piccoli, “a completa scomparsa nel condotto”, ed altamente confortevoli dal momento che circuiti piccoli permettono di utilizzare ventilazioni ampie per una maggiore areazione del condotto uditivo riducendo così il fastidioso problema del rimbombo e dell’autofonia. La miniaturizzazione dei componenti elettronici permette al circuito di svolgere, in pochi millimetri, milioni di funzioni, paragonandoli a dei veri computer acustici, offrendo delle prestazioni inimmaginabili fino a qualche tempo fa.